Dopo il roboante successo della nostra piccola rassegna sugli stemmi della classe operaia (ce lo diciamo da soli, sì), abbiamo messo in cantiere altre puntate di questa rubrica. Ed è proprio durante le ricerche del caso che ci siamo imbattuti in una vera e proprio miniera d’oro, peraltro assai poco frequentata (almeno a dar retta a Google e co.): la DDR. Come tutte le altre nazioni che facevano parte del Patto di Varsavia, anche la Germania Est era dotata di un sistema sportivo statale nel quale ogni associazione, impresa o istituzione pubblica avevano la propria polisportiva; i tedeschi, tuttavia, sublimarono e portarono quasi all’esasperazione questo schema, creando un numero enorme di Sportvereinigungen (associazioni sportive statali, comprendenti praticamente ogni categoria di lavoratori e di organizzazioni sindacali) nelle quali confluirono le squadre di calcio, già esistenti o istituite ex novo. Va detto che i responsabili dello sport della DDR gestirono la cosa in modo abbastanza creativo: spesso e volentieri l’appartenenza di un club a una specifica Sportvereinigung veniva cambiata a tavolino dopo pochi anni, cosa che portava a frequenti modificazioni dei nomi e degli stemmi. Un ulteriore elemento di complicazione nella ricerca dei simboli delle squadre della Germania Est, resa già difficile dalla sparizione o dalla rifondazione di molte di esse dopo il crollo del Muro e la riunificazione con l’Ovest. Bisogna infine tenere presente che nel 1965, per rendere più competitivo il calcio nazionale, venne deciso di separare e rendere autonome le sezioni calcistiche delle principali polisportive; da quel momento, le squadre delle associazioni minori persero forza e divennero dei meri serbatoi per la coltivazione dei giovani talenti, che confluirono nei Fußball Club più professionali (da quel momento, infatti, solo FC si aggiudicarono l’Oberliga).
Prima di cominciare, alcune semplici istruzioni per la consultazione di questa mini-guida. All’inizio verranno elencate tutte le principali Sportvereinigungen della DDR, in ordine alfabetico; cliccando su ognuna di esse verrete indirizzati alla sezione del pezzo con le squadre scelte per rappresentare le varie associazioni sportive. Abbiamo deciso di riportare un massimo di tre club per ogni associazione, tranne alcuni casi particolari in cui l’abbondanza di stemmi interessanti ci ha reso impossibile una scelta netta. Abbiamo inoltre cercato di inserire stemmi particolari o curiosi: tenete presente che molte squadre si limitavano a ricalcare senza troppa fantasia l’emblema della loro associazione di riferimento, dunque è possibile che qualche formazione minore (ma con uno stemma più bello) abbia preso il posto di una “grande”. Al termine dell’articolo troverete dei link ai meravigliosi siti che si occupano di tramandare la memoria del calcio della Germania Est e dei suoi stemmi: se la nostra guida riuscirà ad accendere in voi lettori una scintilla di curiosità, è là che potrete alimentarla fino a farla divenire un incendio.
Sportvereinigungen
Aktivist (miniere)
Aufbau (costruzioni)
Chemie (industria chimica)
Deutsche Volkspolizei/Dynamo (polizia/ministero dell’interno)
Einheit (amministrazione, banche e assicurazioni)
Empor (commercio)
Fortschritt (industria tessile)
Lokomotive (ferrovie)
Mechanik (industria metallurgica)
Medizin (sanità)
Motor (industria automobilistica)
Post (servizi postali)
Rotation (industria della carta e giornali)
Stahl (industria siderurgica)
Traktor (agricoltura)
Turbine (energia elettrica)
Vorwärts (forze armate)
Wismut (estrazione dell’uranio)
Wissenschaft (scienza)
Varie
AKTIVIST
L’associazione sportiva Aktivist riuniva i club del sindacato dei minatori. Gran parte delle squadre appartenenti era espressione di città minerarie, specializzate in particolare nell’estrazione del carbone.
Classico lo stemma del BSG Aktivist “Karl Marx” Zwickau, una delle principali cittadine carbonifere della Germania Est: martello e piccone incrociati, il giallo e il nero che richiamano i colori sociali e quel Karl Marx in evidenza a rendere subito tutto chiaro. La squadra non giocò mai in Oberliga, la massima serie, ma prese parte a 14 edizioni della DDR-Liga, la seconda divisione della Germania Est.
Lo stemma del BSG Aktivist Dissenchen è invece molto particolare, già a partire dalla forma pentagonale. Spicca la stilizzazione della miniera sullo sfondo, mentre in primo piano non possono non campeggiare martello e piccone incrociati che, in ogni parte del mondo, simboleggiano il durissimo lavoro dei minatori.
Chiudiamo con il club di una piccola città, Möhlau, legata da sempre all’estrazione della lignite. Come il Dissenchen, anche il BSG Aktivist Möhlau non ha una storia di alto livello, tutt’altro, ma con questo stemma a forma di ottagono rettangolare potrebbe primeggiare in qualsiasi classifica.
Se vi state chiedendo cosa simboleggino la ruota dentata e quella sorta di monumento futurista a destra, dobbiamo rivelarvi che non conosciamo la risposta. Ma il martello e il piccone e quella scritta in diagonale bastano e avanzano per farcelo amare.
AUFBAU
Una cazzuola e un muro di mattoni: non serve certo Sherlock Holmes per associare l’associazione sportiva Aufbau ai costruttori edili. Curiosità: una delle principali squadre del calcio della Germania Est, il Magdeburgo di Sparwasser e Pommerenke, ottenne i primi successi con la denominazione di SC Aufbau Magdeburg, che abbandonò nel 1965 dopo una retrocessione e la successiva rifondazione come 1. FC Magdeburg. Purtroppo lo stemma dell’Aufbau Magdeburg non ha alcun richiamo operaio, dunque non lo abbiamo inserito nella nostra lista.
Iniziamo con una stemma molto elegante, quello del BSG Aufbau Boizenburg. Un club che vanta due stagioni (1971/72 e 1974/75) in DDR-Liga.L’emblema cittadino sopra il muro dell’Aufbau, il tutto racchiuso da un’elegantissima cornice azzurra. Non male. Quando parlerete di Boizenburg, non dimenticate di dire che si trovava a pochissimi chilometri dalla Cortina di Ferro ed era per questo una delle località maggiormente controllate dalla Stasi.
Chemnitz, graziosa città della Sassonia, dal 1953 al 1990 ha avuto un nome molto più intrigante: Karl-Marx-Stadt. Una delle numerose squadre del posto era il BSG Aufbau Karl-Marx-Stadt, caratterizzato da uno stemma molto interessante.Anche senza leggere il nome, qualunque persona avrebbe potuto indovinare il tipo di associazione sportiva di appartenenza, vista quella grande gru accanto a un palazzo in costruzione. Se pensate che Chemnitz non meritasse l’antico nome marxista, un sondaggio del 2007 dovrebbe farvi ricredere: l’80% degli oltre 240.000 abitanti si è dichiarato ateo.
Chiudiamo con le stemma del BSG Aufbau Krumhermersdorf, un tipico esempio di utilizzo pedissequo di quello dello Sportvereinigung di riferimento. Il Krumhermersdorf fu autore di grandi imprese sportive nella prima metà degli anni ’80, quando sfiorò la promozione in Oberliga giungendo terzo in DDR-Liga nella stagione 1983/84. Un ottimo risultato per la squadra di una cittadina di neppure 2.000 abitanti.
CHEMIE
In questa associazione sportiva erano raccolte le squadre dei sindacati dell’industria chimica, del vetro e della ceramica. Molto bello l’alambicco inserito nel corpo della C, chiaro e alla stesso tempo evocativo.
L’unica squadra con la denominazione Chemie che riuscì a vincere l’Oberliga fu il BSG Chemie Leipzig, laureatosi campione nel 1951 e nel 1964. Non granché lo stemma, più che altro per la C di Chemie troppo “bombata” per essere accattivante. Onore ai campioni, in ogni caso; specie perché il Chemie era nato come squadra degli scarti di Lipsia dopo la creazione dell’SC Lepizig.
Bellissimo invece lo stemma dell’Hallescher FC Chemie, che modifica quello della città di Halle (una luna rossa tra due stelle, la più grandi delle quali rappresenta il sole) sostituendo la mezzaluna con la C della Sportvereinigung. Per informazioni sulla squadra vi rimandiamo alla voce sul BSG Turbine Halle.
Anche il BSG Chemie Böhlen, rappresentante di una piccola città nei pressi di Lipsia, ha avuto una storia sportiva esaltante, con ben cinque successi in DDR Liga e un totale di quattro stagioni in Oberliga. E poi, quanto è bello quell’esagono che sembra una pastiglia?
L’ultimo stemma di questa serie è quello del BSG Chemie Buna Schkopau, squadra dell’azienda chimica Buna. Aldilà del disegno fumettoso e particolare, abbiamo scelto questo club per due motivi: la provenienza sassone e il fatto che abbia disputato una stagione di Oberliga. Insomma, in Sassonia le squadre dell’industria chimica andavano forte. Un caso? Noi non crediamo.
DEUTSCHE VOLKSPOLIZEI/DYNAMO
Inizialmente pensata come l’associazione dei poliziotti, nel 1953 la Deutsche Volkspolizei venne tramutata in una più generica Dynamo, comprendente non solo la polizia ma anche altre forze del Ministero dell’Interno (tra cui la Stasi). Alcune delle più celebri squadre della DDR portarono il nome Dynamo.
8 Oberliga, 7 FDGB-Pokal, una semifinale di Coppa UEFA: la Dynamo Dresda è stata indubbiamente una delle potenze del calcio della Germania Est. Tutto ciò nonostante l’aperta ostilità di Erich Mielke, il numero uno della Stasi, che nel 1954 creò la Dynamo Berlino spostando tutti i migliori giocatori dalla Sassonia alla capitale.I gialloneri (nati come SG Deutsche Volkspolizei Dresden) riuscirono a riprendersi e si affermarono negli anni come uno dei club di riferimento della DDR. Oggi militano in 2. Liga e sognano di tornare in Bundesliga, salutata nel 1995 e mai più ritrovata. Il giocatore più rappresentativo della Dynamo? Per noi Matthias Sammer, nato a Dresda, cresciuto nella squadra della città e consacratosi poi Pallone d’Oro.
Negli anni’80 l’Oberliga fu dominata da una sola squadra: la Dynamo Berlino. La squadra favorita di Mielke non era riuscita ad affermarsi dopo lo scippo dei giocatori da Dresda, ma lo fece (anche grazie ad arbitraggi spesso più che compiacenti) dal 1978 al 1988, aggiudicandosi 10 titoli consecutivi, un record.Oggi la Dynamo ha uno stemma diverso, perché la società si dimenticò di registrare il marchio dopo la dissoluzione della DDR e, quando tentò di recuperarlo nel 1999, scoprì di aver perso i diritti su di esso. Il club ha inoltre inutilmente tentato di far apporre le tre stelle che spettano alle squadre tedesche che hanno vinto 10 o più campionati; tuttora la federazione continua a negare l’autorizzazione.
Un’altra vittima della Dynamo Berlino fu la SG Dynamo Hohenschönhausen, prima squadra berlinese a fregiarsi del titolo di Dynamo. La creazione dell’altro club portò alla retrocessione dell’Hohenschönhausen, che però riuscì a tornare in seconda divisione all’inizio degli anni ’60. Dopo la separazione delle sezioni calcistiche dalle altre polisportive, la squadra fu sciolta e i suoi giocatori confluirono nella squadra riserve della Dynamo. Per lo meno resta il suo bellissimo stemma.
EINHEIT
Emblema semplice e un po’ banalotto per l’associazione sportiva dei sindacati degli impiegati amministrativi, bancari e assicurativi. Settori che solitamente non brillano per fantasia.
Il principale club di questa Sportvereinigung fu sicuramente l’SC Einheit Dresden, con 11 anni consecutivi (prima come Rotation Dresden) in Oberliga. Dopo la retrocessione del 1962 la squadra vivacchiò per un po’ in DDR-Liga, quindi venne sciolta e rifondata come Lokomotive Dresden.
Stemma con minime variazioni nel font della E per il BSG Einheit Wernigerode, presenza fissa nella DDR-Liga dalla metà degli anni ’70 alla dissoluzione del Paese.
Oggi l’FC Einheit Wernigerode ha uno stemma molto più brutto ed è disperso nelle serie regionali della periferia del calcio teutonico. Vai a criticare gli ex tedeschi dell’Est che rimpiangono la DDR.
EMPOR
L’Empor era l’associazione sportiva dei sindacati del commercio. Nonostante la scarsa vena proletaria, raccoglieva un numero molto alto di squadre, alcune delle quali riuscirono ad assestarsi a buoni livelli nel calcio della Repubblica Democratica.
In particolare, l’SC Empor Rostock trascorse molte stagioni nella Oberliga, cogliendo peraltro quattro prestigiosi secondi posti.Anche gli anseatici cambiarono denominazione dopo la separazione delle società calcistiche dalle polisportive. Il nome che assunsero? FC Hansa Rostock, una delle migliori squadre dell’Est post-riunificazione (attualmente però milita in 3. Liga). L’Hansa è stato anche l’ultimo club a fregiarsi del titolo di campione della Germania Est, avendo vinto l’edizione 1990/91 della Oberliga.
Inseriamo solo per l’innegabile eleganza lo stemma del BSG Empor Berlin, squadra minore che già ai tempi della DDR militava nei campionati regionali della zona della capitale.
Non era invece una squadra di poco conto il BSG Empor Wurzen, dal simbolo simile a un timbro.I sassoni furono una presenza fissa nella DDR-Liga fino al 1963, quando vennero risucchiati nelle sabbie mobili della II. DDR-Liga prima, e in quelle delle serie regionali di Lipsia poi. Lo stemma da ufficio postale meritava comunque una citazione.
FORTSCHRITT
Questa Sportverinigung riuniva le squadre dei sindacati e dei lavoratori dell’industria tessile, dell’abbigliamento e delle concerie. Esisteva però anche un’azienda produttrice di macchine per il lavoro agricolo chiamata Fortschritt (letteralmente “progresso”), e alcuni dei club presenti nell’associazione sportiva erano emanazioni di questa impresa.
Al secondo gruppo appartiene il BSG Fortschritt Bischofswerda, non l’unica squadra della Sportvereinigung a calcare il palcoscenico della Oberliga (negli anni ’50 c’erano stati il Fortschritt Meerane e il Fortschritt Weißenfels), ma l’ultima a farlo in ordine di tempo (stagioni 1986/87 e 1989/90).
Lo stemma, che personalmente troviamo molto intrigante con quel BSG che sembra il riflesso di uno specchio deformante, riprende in toto il logo aziendale.
Il BSG Fortschritt Hartha giocò in DDR-Liga dal 1952 al 1958. Oggi il club è disperso nelle serie minori di Lipsia e ha pure perso il suo bellissimo stemma, una riproposizione dell’emblema della Sportvereinigung con colori diversi e un Sol dell’Avvenire ancor più intenso.
Vogliamo concludere con il BSG Fortschritt Münchenbernsdorf non per annodarvi la lingua, né per gli scarsi risultati sportivi (terza serie come massimo storico). Lo stemma è però davvero evocativo: un braccio, una mano che stringe a pugno una spola, un tessuto in divenire. Questo sì che è vero progresso.Anche lo stemma della città di Münchenbernsdorf non è niente male: un monaco di bianco vestito in campo rosso, con una croce e un libro nella mano sinistra. Interessante, vero? Giocatevelo come jolly alla prossima cena natalizia coi vostri parenti insostenibili.
LOKOMOTIVE
Ah, la Loko. Nome mitico del calcio dell’est, in ogni Paese di oltrecortina. E questa associazione sportiva da leggenda ha dato moltissimo anche al movimento della DDR e della Germania in generale, con un club come il 1. Fußballclub Lokomotive Leipzig capace di vincere 3 Bundesliga nel periodo pre-Prima guerra mondiale, una coppa di Germania in pieno periodo nazista (1936) e quattro coppe della Repubblica Democratica, senza contare la semifinale UEFA del 1974 e la finale di Coppa delle Coppe del 1987, persa contro l’Ajax grazie a un gol di Van Basten. Non abbiamo potuto inserire lo stemma della squadra in quanto poco operaio, ma una citazione era obbligatoria.
Il BSG Lomotive Cottbus ha l’emblema più classico ma, al tempo stesso, più affascinante, poiché riprende con una minima personalizzazione la livrea della locomotiva della Sportvereinigung.La Loko di Cottbus ottenne anche risultati discreti, partecipando in quattro occasioni alla DDR-Liga, l’ultima nel 1984/85. La società nata dopo la dissoluzione della Repubblica Democratica mantenne la locomotiva delle origini, adattandola all’epoca moderna; purtroppo a tale encomiabile sforzo non è corrisposta una buona sorte, visto che la squadra è scomparsa alla fine degli anni ’90.
Anche il BSG Lok/Armaturen Prenzlau si è affacciato in tre occasione alla seconda serie della DDR, prendendo parte anche all’ultima stagione del torneo prima dell’unificazione dei campionati (1990/91).Sapete che la Prenzlau brandeburghese non è l’unica? No? Ve lo diciamo noi. Esiste un’altra Prenzlau nel Queensland, in Australia, fondata (guarda un po’) da immigrati tedeschi provenienti da Prenzlau. Questa giocatevela al pranzo di Pasqua.
Lo stemma del BSG Lokomotive Halberstadt si differenzia per l’utilizzo della ruota alata, simbolo principe del trasporto ferroviario. Alle sue spalle c’è un Wolfsangel, una runa che simboleggia la Germania e che è presente nello stemma comunale della città (oltre che in quello di molte altre località tedesche).
Perdoniamo volentieri il Wolfsangel, associato frequentemente al nazismo in quanto utilizzato da varie unità militari delle truppe hitleriane: Halberstadt ha infatti dato i natali a Jürgen Sparwasser, il nostro giocatore-feticcio, che mosse i primi passi da calciatore proprio nella Lokomotive.
MECHANIK
Questa Sportvereinigung riuniva le squadre dei sindacati metallurgici, molto meno numerose rispetto a quelle dell’area siderurgica. Non siamo riusciti a rintracciare il simbolo dell’associazione, ma a giudicare dagli stemmi dei club doveva trattarsi di una chiave inglese. Le due formazioni che abbiamo inserito hanno la dicitura Baumechanik: sinceramente non sappiamo se sia un errore metterle qui, se qualcuno ha maggiori informazioni siamo pronti a correggere.
Il BSG Baumechanik Neubrandenburg ha uno stemma molto semplice, lineare quanto la sua storia.Fondato nel 1981, nel 1982/83 ottenne la promozione in DDR-Liga, ma retrocesse immediatamente al termine della stagione 1983/84. Da allora non tornò più in seconda divisione.
Del BSG (VEB) Baumechanik Rostock non sappiamo nulla di nulla. In rete non si trovano informazioni, l’unica cosa che abbiamo recuperato è lo stemma. Diciamo che in questa Sportvereinigung avremmo anche potuto piazzare un bel punto interrogativo.
MEDIZIN
Facevano parte di quest’associazione sportiva le squadre dei sindacati della sanità pubblica. Parliamo di un numero non amplissimo di membri e di club poco competitivi, visto che nessun “Medizin” approdò mai in seconda serie o tantomeno nell’Oberliga. Trovare informazioni sulle squadre di questa Sportvereinigung si è rivelato impossibile, dunque ci limiteremo a inserire due stemmi esemplificativi.
MOTOR
Le squadre dei sindacati del settore automobilistico erano una vera e propria potenza nella DDR prima della separazione delle sezioni calcistiche dalle Sportvereinigungen. Con quasi 180.000 membri, la Motor era l’associazione sportiva più numerosa e moltissimi furono i club in grado di ottenere ottimi risultati, su tutti l’SC Motor Jena (poi Carl Zeiss) che si laureò campione dell’Oberliga nel 1962/63.
Solo una squadra, tuttavia, fu in grado di raggiungere il massimo livello del calcio della Germania Est dopo il 1965: il BSG Motor Suhl.Stemma classico per i turingi, che riuscirono a raggiungere la Oberliga nel 1984. Retrocessero subito, ma la loro impresa resta.
Dovendo scegliere tra una miriade di squadre con l’appellativo Motor, abbiamo cercato di individuare quelle con gli emblemi più caratteristici. Che dire del BSG Motor Ludwigsfelde?Il camion al centro è un vero colpo di genio. E la storia sportiva del club non è neanche malaccio, viste le numerose apparizioni in DDR-Liga tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Per gli appassionati di trivia, segnaliamo che Ludwigsfelde ricevette il titolo di città solo nel 1965 e il suo vecchio stemma cittadino è dunque uno dei pochissimi creati durante la storia della Repubblica Democratica. Se siete curiosi, date un’occhiata a questo capolavoro dell’arte concettuale, purtroppo sostituito dopo la riunificazione.
Restando in tema di club con stemmi particolari, merita certamente una citazione il BSG Motor Neptunwerft Rostock. Formazione minore, con tre partecipazioni alla II. DDR-Liga tra il 1959 e il 1962, ma con la particolarità di rappresentare i metalmeccanici dei cantieri navali cittadini, come si capisce benissimo dal transatlantico in primo piano.
POST
Chi mai poteva unirsi sotto il nome Post e un simbolo del genere? Bravi, avete indovinato: i lavoratori delle Poste e Telecomunicazioni. Molto pochi rispetto alle associazioni sportive più grandi, cosa che portò a una scarsa competitività delle squadre della Post.
Con un’unica eccezione: il BSG Post Neubranbenburg. Rinominato così nel 1965 (il vecchio SC Neubranbenburg, già BSG Energie e BSG Turbine, contava anche una partecipazione alla Oberliga del 1964/65), giocò ininterrottamente dalla stagione 1965/66 a quella 1990/91 in DDR-Liga, sfiorando più volte la promozione. Lo stemma non ha molto di quello della Sportvereinigung, tranne le frecce che richiamano i fulmini sotto al cornetto postale.
Più classico quello del BSG Post Karl-Marx-Stadt, squadra che non superò mai le serie minori regionali.
Molto bella la stilizzazione nello stemma del BSG Post Dresden, altro club con una storia sportiva trascurabile.
ROTATION
Sotto la sigla Rotation erano comprese le squadre dei sindacati dell’industria della stampa e della carta. Fino all’inizio degli anni ’60 molti club di questa associazione sportiva militarono nella Oberliga, ma dopo la scomparsa del Rotation Leipzig nel 1963 nessuno di essi tornò più nella massima serie.
Una delle più celebri squadre di questa Sportvereinigung fu sicuramente il BSG Rotation Babelsberg, caratterizzato peraltro da uno stemma leggermente diverso rispetto a quello di molti altri club “confratelli” (quasi tutti, infatti, utilizzavano l’emblema dell’associazione).
Il Babelsberg giocò nella Oberliga dal 1950 al 1958, quando retrocesse in DDR-Liga; dopo due anni lasciò il proprio posto all’SC Potsdam e finì in II. DDR-Liga, sparendo ben presto nelle serie minori. Nel 1950/51 Hans Schöne, centravanti del Babelsberg, si laureò capocannoniere con 38 reti, record mai più superato della massima serie della Germania Est.
Come detto, l’ultimo club degli “stampatori” a calcare il palcoscenico dell’Oberliga fu l’SC Rotation Leipzig, anch’esso caratterizzato da uno stemma particolare.I sassoni giocarono in prima divisione dal 1954 al 1963, anno in cui furono uniti all’SC Lokomotive Lepizig: da questa unione sarebbe nato, nel 1966, il già citato 1. Fußballclub Lokomotive Leipzig. I giocatori meno quotati, chiamati “Rest von Leipzig” (resto di Lipsia), confluirono nel rifondato (e già citato nella guida) BSG Chemie Leipzig, che – ironia della sorte – vinse il titolo nel 1964.
Concludiamo la breve carrellata con il BSG Rotation Berlin, che militò nella DDR-Liga dal 1976/77 al 1979/80 e dal 1982/83 al 1990/91. Stemma piuttosto ordinario quello dei berlinesi, ma si nota lo sforzo per personalizzare almeno un po’ la base di partenza.
STAHL
I sindacati dell’industria siderurgica erano rappresentati da quest’associazione sportiva, indubbiamente dotata di uno degli emblemi più affascinanti e proletari della nostra rassegna. Tenendo fede al loro nome (“acciaio”), i club della Stahl lottarono duramente sui campi della Repubblica Democratica e alcuni di loro ottennero risultati encomiabili anche dopo il 1965.
La squadra più importante del lotto fu il BSG Stahl Riesa, caratterizzato peraltro da uno stemma di grande impatto visivo.
Il Riesa venne promosso in Oberliga per la prima volta nel 1968 e nei successivi vent’anni vi giocò per 16 stagioni; la retrocessione del 1988 fu fatale al club, che non riuscì più a risalire e concluse la sua avventura nel calcio della Repubblica Democratica in seconda divisione. Oggi è in sesta serie, ma può vantarsi di essere una delle poche squadre ad aver mantenuto la denominazione dell’epoca della DDR (il BSG attuale, tuttavia, sta per “Ballsportgemeinschaft”). Curiosità: Riesa ha dato i natali al grandissimo Ulf Kirsten, che giocò peraltro nelle giovanili dello Stahl.
Il BSG Stahl Blankenburg ha come massimo risultato i 9 anni consecutivi di DDR-Liga disputati ininterrottamente dal 1974 al 1983. Cosa che, unita allo stemma minimale raffigurante una trave d’acciaio stilizzata, lo rende un club estremamente interessante per questa guida.Semmai doveste trovarvi a visitare Blankenburg, ricordatevi che nei pressi della città passa il celeberrimo Teufelsmauer (il “Muro del Diavolo”), una bizzarra barriera naturale di arenaria che copre in tre tratti differenti una lunghezza totale di quasi 20 km.
Dopo uno stemma che sembra il frutto di un moderno studio di design, uno che più classico non si può: quello del BSG Stahl Brandenburg.Molto bello il tentativo di unire la trave e la fabbrica in un unico disegno in stile bambino dell’asilo. A dispetto dello stemma da squadra amatoriale, il Brandendburg venne promosso in Oberliga nel 1984/85 e vi giocò fino alla riunificazione; nella stagione di grazia 1986/87 arrivò in semifinale nella FDGB-Pokal e partecipò alla Coppa UEFA, venendo eliminato ai sedicesimi di finale.
L’albo d’oro del BSG Stahl Nordwest Leipzig non brilla per i risultati ottenuti (quattro campionati in DDR-Liga la vetta massima della sua storia), ma lo stemma ci è piaciuto moltissimo e abbiamo deciso di inserirlo senza pensarci due volte.
TRAKTOR
La Sportvereinigung Traktor era l’associazione dei sindacati dell’industria del legname e dell’agricoltura. A dispetto del numero altissimo di iscritti (140.000 persone), non ebbe mai una squadra in Oberliga; uno solo dei suoi club, per un’unica stagione, riuscì ad assaporare il gusto della DDR-Liga.
Staimo parlando del BSG Traktor Groß Lindow, fugace presenza nella seconda divisione del 1977/78.
I brandeburghesi conclusero il campionato all’ultimo posto con un ricco bottino di ben 2 punti, frutto di due pareggi e 20 sconfitte. Niente male. Abbiamo cercato qualche informazione divertente su Groß Lindow per risollevarvi il morale dopo questa notizia, ma l’unica cosa che abbiamo trovato su Wikipedia è la foto di una carbonaia locale. Alziamo bandiera bianca.
Del BSG Traktor Niederpöllnitz-Frießnitz non sanno nulla neanche i parenti stretti. Però la ruota di trattore in primissimo piano e quella spiga buttata lì in maniera casuale meritano la vostra completa attenzione.
Anche del BSG Traktor Ziltendorf non si hanno più notizie, forse potremmo sentire Federica Sciarelli. Prima però rispondeteci: quel pallone in alto è o non è uno dei più brutti mai visti su uno stemma da calcio? Il Supersantos era l’Etrusco, in confronto.
TURBINE
Probabilmente una delle associazioni sportive che più ha dato al movimento calcistico della Germania Est pre-1965. La Sportvereinigung Turbine riuniva i club dei sindacati dell’industria energetica, alcuni dei quali dettarono legge negli anni ’50.
La squadra più titolata fu il BSG Turbine Erfurt, campione della Repubblica Democratica nel 1954 e nel 1955.
Al termine della stagione 1965/66 la squadra cambiò denominazione e divenne l’FC Rot-Weiß Erfurt, com’è tutt’oggi conosciuta. Forse non tutti sanno che… gli abitanti di Erfurt sono detti Puffbohnen (fave), poiché fin dal Medioevo le campagne nei pressi della città ospitano numerose coltivazioni del gustoso legume. Secondo Wiki, ogni bambino di Erfurt riceve alla nascita un peluche raffigurante una Puffbohne rosa o azzurra, in sostituzione del classico fiocco. Incredibile che Erfurt non abbia il più alto numero di serial killer d’Europa.
Anche il BSG Turbine Halle vinse una Oberliga nel 1952 (due se si conta quella conquistata come ZSG Union Halle nel 1949).
Nel 1954 il club passò alla Sportvereinigung Chemie e vinse due coppe nazionali nel 1956 e nel 1962, giocando in Oberliga (con qualche interruzione dovuta alle retrocessioni in seconda divisione) fino al 1991. Oggi l’Hallescher FC, come troppe ex grandi squadre della DDR, calca i campi della terza serie.
Il BSG Turbine Magdeburg, pur avendo disputato due stagioni di DDR-Liga negli anni ’60, si segnala soprattutto per uno stemma diverso dal fulmine che caratterizza praticamente ogni squadra dell’associazione.
Magdeburgo è una gran bella città, ma ha sulla coscienza uno dei più grandi crimini contro l’umanità che si ricordino: la nascita dei Tokio Hotel. Che suonano ancora (pensavamo fossero spariti, almeno fuori dalla Germania) e hanno piazzato il loro ultimo album al quinto posto in Italia: un ulteriore segno che per il nostro Paese non c’è più niente da fare.
VORWÄRTS
Se la Sportvereinigung Dynamo rappresentava le forze di polizia, compresa quella segreta, la Vorwärts era l’associazione sportiva dell’esercito. Ricalcando una dicotomia presente in molti paesi del blocco sovietico (su tutti la rivalità tra CSKA e Dinamo di Mosca), i club appartenenti a Vorwärts e Dynamo furono acerrimi rivali sul campo, anche se l’emergere di due squadroni quali Dynamo Dresda e Dynamo Berlino monopolizzò di fatto gli ultimi 20 anni di Oberliga.
La squadra più vincente e celebrata delle forze armate fu l’ASK Vorwärts Berlin, che non ha un soprannome ufficiale ma che noi abbiamo ribattezzato affettuosamente The Pilgrims. Il club venne infatti fondato nel 1951 a Lipsia come KVP Vorwärts Leipzig, quindi fu spostato forzatamente a Berlino nel 1953 e nel 1971 subì il secondo trasferimento coatto della propria storia, stavolta in direzione di Francoforte sull’Oder. A Berlino la squadra visse le stagioni più felici, vincendo sei Oberliga e due FDGB Pokal. Come FC Vorwärts Frankfurt partecipò quattro volte alla Coppa UEFA e arrivò secondo dietro la Dynamo Berlino nel campionato 1982/83.
Oggi la squadra gioca ancora a Francoforte sull’Oder, si chiama 1. FC Frankfurt e milita in quinta serie. Curiosità: Francoforte sull’Oder (da non confondere con la più celebre Francoforte sul Meno) è stata la seconda “città divisa” della Germania Est, peraltro prima di Berlino. Nel 1945 le truppe sovietiche fecero saltare il ponte che collegava il centro della città al sobborgo di Dammvorstadt, occupando poi il quartiere; quando la guerra finì, Francoforte sull’Oder venne a trovarsi esattamente sul confine con la Polonia e l’ex Dammvorstadt divenne la cittadina polacca di Słubice. I due insediamenti sono tuttora divisi, anche se il ponte è stato ovviamente ripristinato. I rapporti istituzionali sono comunque molto buoni e le città sono gemellate.
Con due partecipazioni alla Oberliga (1971/72 e 1974/75), l’ASV Vorwärts Stralsund è la seconda squadra della Sportvereinigung per risultati ottenuti, anche in virtù del fatto che fu una habitué della DDR-Liga dal 1967 al 1989. Purtroppo anche questo club glorioso è praticamente scomparso dal calcio di alto livello: il suo erede, l’FC Pommern Stralsund, si barcamena in sesta serie, lontanissimo dai fasti dei tempi che furono.
La cittadina di Stralsund deve gran parte della sua fama (?) al Rügenbrücke, il ponte più lungo della Germania (quasi 3 km), che la collega all’isola di Rügen. Non lo sapevate? Sapevatelo con Minuto Settantotto!
Chiudiamo con l’ASG Vorwärts Dessau, nato nel 1974 dopo lo spostamento del Vorwärts Leipzig nella cittadina della Sassonia-Anhalt. La squadra disputò le successive 27 stagioni nella DDR-Liga, cosa che la posiziona al quarto posto assoluto nella classifica complessiva per punti della seconda divisione della Germania Est. Oggi è dispersa in nona serie, una fine così triste che non vogliamo neppure parlarne.
A Dessau era situata la fabbrica di Hugo Junkers, uno dei più grandi ingegneri aeronautici della storia. Grande mecenate, Junkers fu “responsabile” del trasferimento della scuola Bauhaus nella sua città, dove rimase dal 1925 al 1932.
WISMUT
Nella DDR l’estrazione dell’uranio era un’attività così importante da meritare una Sportvereinigung tutta per sé; non a caso, una ricerca di 10 anni fa poneva la Germania Est al terzo posto mondiale nella classifica dei paesi estrattori grazie alla sua produzione storica. L’associazione Wismut riuniva dunque i lavoratori di questo particolare settore, tanto delicato quanto cruciale per l’economia della Repubblica Democratica.
Tre titoli di Oberliga, una FDGB-Pokal e un presente molto più roseo di quello della media delle squadre dell’Est: ecco, in breve, il BSG Wismut Aue. Nato nel 1949 come Zentra Wismut, tra il 1954 e il 1963 fu spostato a Karl-Marx-Stadt, dove ottenne tutte le vittorie già riportate; nel 1963 tornò ad Aue e, come BSG Wismut, giocò in Oberliga fino alla retrocessione del 1990. Oggi l’erede del Wismut, l’FC Erzgebirge Aue, è in 2. Bundesliga, risultato di tutto rispetto per la squadra di una città di circa 17.000 abitanti.
Momento trivia: alla fine della Seconda Guerra Mondiale Aue fece parte della cosiddetta Libera Repubblica di Schwarzenberg, un’area che per ragioni tuttora oscure non venne occupata né dai sovietici né dagli angloamericani e si autorganizzò in governi locali (21, tra città e villaggi) istituiti da antifascisti locali. Un esperimento che le autorità sovietiche apprezzarono, tanto da mantenere al proprio posto molti dei consiglieri anche dopo l’istituzione della DDR.
Vogliamo bene al BSG Wismut Gera, che dopo anni di cambi di nome e di stemma nel 2009 è tornato all’antica denominazione e allo storico simbolo dell’epoca della DDR. Ora è in quinta serie, ma contiamo di vederlo prima o poi in Bundesliga a esibire il martello e il piccone incrociati e quella W che non temeva l’uranio, figuriamoci i giocatori di oggi.
L’antico Gera assunse il nome Wismut nella stagione 1952/53, tre anni dopo la cavalcata del BSG Gera-Süd nella FDGB-Pokal del 1949 (interrotta in finale dal Waggonbau Dessau). Come Wismut disputò un totale di 3 Oberliga (1952/53, 1966/67, 1977/78), tutte concluse all’ultimo posto. Ma noi gli vogliamo bene lo stesso, forse anche più di prima.
Il BSG Wismut Ronneburg non brilla certo per i risultati sportivi ottenuti nei campionati della DDR (non superò mai la terza serie), ma può vantare senza dubbio uno degli stemmi più belli di tutta la guida. In un solo cerchio si trovano talmente tanti elementi operai (il martello e il piccone, la gru con carrucola, il palazzone-fabbrica) da farci quasi commuovere. E chissenefrega se la squadra oggi gioca nell’ottava serie del calcio tedesco.
WISSENSCHAFT
Sì, nella DDR le autorità erano talmente democratiche da permettere persino ai topi di biblioteca di avere una loro associazione sportiva. Scherzi a parte, la Sportvereinigung Wissenschaft raggruppava le squadre delle università e degli enti di ricerca; si trattava spesso di club pressoché amatoriali, infatti solo uno di essi ottenne risultati di rilievo.
Parliamo dell’SC Wissenschaft Halle, che giocò dal 1951 al 1958 nella DDR-Liga, quindi venne trasformato nella formazione riserve del Chemie Halle e spostato in II. DDR-Liga a causa della retrocessione dalla Oberliga della prima squadra. L’anno successivo tornò a fregiarsi dell’appellativo Wissenschaft e rimase in terza serie fino al 1962, anno della retrocessione in Bezirksliga. Nel 1964 il club venne chiuso definitivamente e i giocatori passarono al BSG Turbine Halle.
VARIE
Siamo arrivati alle battute finali. In quest’ultimo gruppo abbiamo inserito gli stemmi delle squadre che non rientrano nelle principali Sportvereinigungen, ma che riteniamo comunque meritevoli di una citazione: parliamo soprattutto di squadre aziendali e di associazioni sportive minori.
Partiamo dall’FC Energie Cottbus, creata nel 1963 sulle ceneri dell’SC Aktivist Brieske-Senftenberg. Lo stemma è simile a quello dell’associazione sportiva Turbine e il richiamo all’energia è esplicitato nel nome. Il Cottbus si è rivelato una delle migliori squadre dell’Est post-riunficazione (non era invece una potenza della DDR, pur avendo disputato qualche stagione di Oberliga), giocando ininterrottamente dal 1997 al 2014 tra Bundesliga e 2. Bundesliga. Dopo due retrocessioni consecutive si trova adesso in quarta serie.
L’Elektronik era un’azienda che ovviamente produceva materiale elettronico. Alcune delle sue sedi avevano una squadra di calcio, come il BSG Elektronik Gera del quale riportiamo lo stemma.
Il termine Handelsorganisation riuniva i club dei lavoratori del turismo e dei servizi (alberghi, ristoranti, grandi magazzini). Un esempio è il BSG HO Berlin, progenitore dell’Empor Berlin il cui stemma si trova per l’appunto nella sezione Empor.
Nella DDR erano diverse le imprese che si occupavano di costruire cavi elettrici. La più grande era la Kabelwerk Oberspree di Berlino, che aveva la propria squadra aziendale. Il BSG Kabelwerk Oberspree Berlin arrivò a disputare cinque stagioni di DDR-Liga tra il 1979 e il 1990.
Il Kombinat Kali era un’azienda mineraria che si occupava dell’estrazione di cristalli di sali di potassio. Aveva moltissime sedi sparse in tutta la Repubblica Democratica e una squadra di calcio che arrivò a giocare venti stagioni complessive in DDR-Liga: il BSG Kali Werra Tiefenort.
La Narva, invece, produceva lampadine elettriche (era in effetti la maggiore azienda del settore nella DDR). Il BSG Narva Berlin assaggiò la DDR-Liga nel 1974/75 e nel 1978/79, retrocedendo subito in entrambe le occasioni.
Berlino, com’è logico data la sua enorme importanza strategica, era sede di moltissime aziende importanti per l’economia della Germania Est. Anche la VEB Kombinate Tiefbau, un’impresa edile, aveva sede nella capitale; la sua squadra aziendale, il BSG Tiefbau Berlin, ebbe come massimo risultato sportivi tre campionati nella II. DDR-Liga.
Come abbiamo visto più volte, l’attività estrattiva era una delle chiavi della produzione industriale della Repubblica Democratica Tedesca. La VEB Mansfeld Kombinat Wilhelm Pieck si occupava dell’estrazione di rame e argento; il BSG MK Sangerhausen era una delle squadre aziendali. Il periodo di maggior successo del club fu negli anni ’80, quando disputò una stagione di II. DDR-Liga e partecipò in due occasioni alla FDGB-Pokal. Bellissimo lo stemma, che raffigura una miniera in modo molto incisivo.
Sappiamo già che la prossima squadra susciterà le risatine neanche troppo nascoste del pubblico di bocca buona, perciò mettiamo le mani avanti: abbiamo inserito il BSG Robotron Sömmerda non per quel nome disgraziato, ma in quanto rappresentante di un’azienda cruciale nella DDR, la Robotron (in precedenza Zentronik), che produceva tv, radio, computer e altro materiale elettronico di avanguardia. La squadra venne promossa in DDR-Liga nel 1971 e da allora giocò per un totale di 14 stagioni in seconda serie.
La VEB Kombinat Seeverkehr und Hafenwirtschaft sovrintendeva all’attuazione delle politiche marittime della DDR. Il BSG Schiffahrt-Hafen Rostock si fece onore tra le squadre “portuali” prendendo parte a 17 campionati di DDR-Liga.
Può una centrale nucleare avere una squadra di calcio? Nella Repubblica Democratica Tedesca sarebbe stata una domanda retorica. Il BSG KKW Greifswald fu peraltro un’ottima formazione: nella propria storia, iniziata nel 1968, disputò 31 edizioni della DDR-Liga ed è all’ottavo posto nella classifica all-time della seconda divisione della Germania Est.
Chiudiamo in bellezza la guida (scusandoci, en passant, per la lunghezza biblica) con una delle squadre più amate dagli appassionati del calcio della DDR: l’FC Carl Zeiss Jena.
Un nome mitico consacratosi alla fine degli ann ’60, proprio mentre in Occidente i giovani volevano fare la Rivoluzione. Ribattezzato Motor Jena nel 1951, acquistò nuovamente l’antico nome dopo la riforma del 1965; come Motor vinse una Oberliga e una FDGB-Pokal, come Carl Zeiss (l’azienda ottica fondata nel 1846 a Jena dall’omonimo imprenditore) due campionati e tre coppe, più una finale di Coppa delle Coppe persa nel 1980 di fronte alla Dinamo Tbilisi. Nel Carl Zeiss Jena giocarono alcuni dei giocatori più rappresentativi della DDR, come Lothar Kurbjuweit, Konrad Weise, Eberhard Vogel e Peter Ducke. Proprio quest’ultimo fu probabilmente il miglior giocatore mai prodotto dalla Germania Est. Di lui Georg Buschner, selezionatore della nazionale, disse che “se fosse nato in Germania Ovest avrebbe conteso il posto da titolare in nazionale a gente del calibro di Uwe Seeler e Gerd Müller, e avrebbe vinto una Coppa del Mondo”. Ducke partecipò ai Mondiali del 1974 ma non scese in campo nella partita della vita contro la Germania Ovest, quella che fin da bambino aveva sognato di vincere con un suo gol. E allora chiudiamo così, con un velo di tristezza, ricordando la classe immensa di Ducke e piangendo metaforicamente con lui per il suo destino e per quello, ben più misero, che da lì a poco avrebbe atteso al varco il calcio della DDR: “Jürgen Sparwasser fece ciò che avevo sempre sognato, io tornai nella mia stanza di albergo e mi misi a piangere. L’occasione per dimostrare al di fuori della Germania Est il mio valore se ne era definitivamente andata”.
Link utili
DFS-Wappen
Fußball-Archiv DDR
DDR Sportwappen Archiv
Graziano Ottobre 10, 2019
Salve, volevo sapere se di questo splendido lavoro che avete fatto, esiste una bibliografia in italiano.
Grazie
Edoardo Molinelli Ottobre 15, 2019 — Post Author
Purtroppo no, tutto fatto da noi utilizzando un paio di articoli in tedesco linkati nel pezzo 🙂
Cristian Dicembre 13, 2020
Complimenti per l’assurdo lavoro fatto.